Il 9 febbraio il popolo svizzero è chiamato a esprimersi sull’estensione della norma penale contro il razzismo, l’articolo 261bis del Codice penale. Il Consiglio nazionale e quello degli Stati hanno stabilito che debba essere inclusa anche la protezione dalla discriminazione a causa dell’orientamento sessuale. Contro questa decisione è stato lanciato un referendum. La FSCI e la Piattaforma degli ebrei liberali della Svizzera PELS sono in favore dell’estensione.

Nel dicembre 2018, il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno approvato un'iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Mathias Reynard per estendere la norma penale contro il razzismo, ossia l’articolo 261bis del Codice penale. Quest’estensione include anche l'orientamento sessuale come motivo di discriminazione. Contro questa modifica è stato lanciato un referendum, per cui ora la parola passa ai cittadini con la votazione del 9 febbraio 2020.

Misura che protegge dalla discriminazione

La norma contro il razzismo approvata dal popolo svizzero ed entrata in vigore nel 1995 costituisce un’efficace misura antidiscriminatoria. Protegge infatti le persone che sono discriminate, minacciate o screditate in modo lesivo della dignità umana per il loro colore della pelle, la loro etnia o religione. L'articolo 261bis CP proibisce forme discriminatorie specifiche e particolarmente gravi che avvengono in pubblico. La norma penale protegge anche i membri della comunità ebraica da aggressioni e dalla denigrazione pubblica. Per il presidente della FSCI Herbert Winter non ci sono dubbi: «L’articolo 261bis funziona. Non solo sanziona gli atti discriminatori particolarmente deprecabili, ma ha anche un importante ruolo preventivo e dissuasivo. Pertanto è un pilastro del fondamentale lavoro di prevenzione e sensibilizzazione contro l'odio, la discriminazione e la diffamazione».

Inclusione dell’orientamento sessuale

La norma contro il razzismo estesa include anche le discriminazioni di persone e gruppi per il loro orientamento sessuale. Gli ebrei sanno per esperienza diretta quanto sono importanti sia la protezione dall’odio e dalla discriminazione sia un chiaro posizionamento della società in favore dei gruppi sociali vulnerabili. La discriminazione non è confinata al colore della pelle, all’etnia e alla religione. «Ci impegniamo contro ogni forma di discriminazione verso persone esposte all’odio e all’emarginazione a causa della loro appartenenza a determinati gruppi sociali» ribadisce Winter. Le due organizzazioni mantello degli ebrei svizzeri appoggiano pertanto l’estensione dell’articolo 261bis CP perché significa rafforzare la dignità umana e la protezione dalla discriminazione.

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